Salpando da Portoferraio e lasciando alla nostra sinistra la “Torre del Martello” ed il Porto Antico le nostre destinazioni sono infinite, così tenterò di immaginare un ipotetico, ma possibile giro dell’isola alla scoperta dei punti da me più amati.

Issiamo le vele e, come sempre guidati dal vento, ci dirigiamo verso “Punta Falconaia”, o facciamo rotta verso il ridossato golfo di ” Nisporto”, oppure proseguiamo, mure a dritta, verso “Cala Mandriola”; altrimenti, doppiato “Capo Vita” e poggiando ad est diamo fondo tra la spiaggia e ” L’Isola dei Topi”, dove l’acqua è turchese e gli scogli a poca distanza ci invitano a una nuotata, magari con maschera e pinne, alla scoperta dei fondali. Se invece il vento ci porta ad Ovest, ” Pronti a virare? Viriamo!” e, mure a sinistra passando tra punta Falconaia e lo Scoglietto ci dirigiamo verso ” Capo d’Enfola”, un promontorio a forma piramidale, punto cospicuo diurno per chiunque navighi in queste acque, provenendo da nord, che divide quasi simmetricamente l’Elba tra il levante ed il ponente; una volta doppiato, ci apre l’orizzonte su Capraia e sulla Corsica, a sud ovest il caratteristico borgo di Marciana Marina e a sud alcune delle più belle calette dell’isola; tra le tante, Viticcio, La Biodola, e la più animata baia di Procchio. Proseguendo ad ovest, doppiata “Punta della Madonna”, ecco l’insenatura di “Ripa Barati” e la spiaggia di “La Cala”, senza dimenticare il “Cotoncello”, ultimo approdo utile prima di navigare attorno alla costa ovest dell’isola, formata dal massiccio del Monte Capanne, che cade a piombo con splendide falesie di roccia nelle acque del Tirreno che per la profondità prendono un color cobalto.

Dopo qualche miglio dedicato alla navigazione, al sole, e all’osservazione dei caratteristici pendii, dopo aver magari scorto il carapace della tartaruga mediterranea “Caretta Caretta”, a dritta del traverso, raggiungiamo ” Punta Fetovaia”, buon ridosso dai venti del primo e quarto quadrante. La punta cela una delle più suggestive insenature dell’isola, per varietà dei fondali che colorano l’acqua di mille sfumature; qui non possiamo che fermarci, ammainiamo le vele, diamo fondo all’ancora e via un tuffo ed una nuotata nelle acque cristalline; ora si è fatto tardi , quindi, siccome il nuoto stimola l’appetito, mi metto ai fornelli! Pranziamo, e dopo, mentre io ed il mio equipaggio rassettiamo, potete rilassarvi all’ombra del cagnaro cullati dalle onde; approfittatene, perchè presto sarà nuovamente ora di salpare.

Spostandoci verso est si aprono in uno scenario unico i tre grandi golfi dell’Elba: Campo, Lacona e Capoliveri, che, profondi ed ampi, offrono un ottimo ridosso dai venti del nord; a me piace in particolar modo dare fondo all’ancora nel golfo di Marina di Campo, di fronte alla spiaggia di sabbia, a pochi metri dal pontile che porta all’omonimo borgo ( a parer mio divenuto il più “romagnolo” dell’isola, ma che merita comunque una visita). Vi accompagno a terra con il nostro ” Tender” e torno sulla barca per preparare la cena.

Dopo aver riportato a bordo la ciurma, aperitivo, cena e poi, in compagnia, ci concediamo il fine giornata in pozzetto, sorseggiando un buon liquore invecchiato, magari accompagnato da qualche scaglia di buon cioccolato fondente; chi vuole può comunque ritirarsi nella propria cabina; domani speriamo in un buon vento. Sorge il sole, colazione d’obbligo e, a vele spiegate, ci dirigiamo verso una delle spiaggie più rinomate dell’isola “l’Innamorata”, splendida, ma spesso in stagione eccessivamente affollata. Perciò, a volte, è meglio un angolo tranquillo, raggiungibile solo in barca; quindi proseguiamo ” alla via così”, per dare fonda al ” Remaiolo”.
Ripartiti, dopo aver superato “Punta di Bellamorta” puntiamo la prua verso nord-est, con un ultimo tuffo allo “ Stagnone” o a “Buzzancone”, poi via verso “Cala di Mola” per la notte. Molteplici sono le insenature, i golfi, le spiagge e le calette dalle acque cristalline che circondano l’isola: la cosa che più importa è che la morfologia dell’Elba ci consente di fuggire sempre dal cattivo tempo, così da poter godere a pieno del nostro viaggio.

E’ di nuovo mattino, non perdiamo tempo, è ora di mollare gli ormeggi.